Monumenti e luoghi di interesse a Viterbo: vacanze in Lazio
La città medievale
Poco distante da piazza del Duomo si estende il vecchio quartiere medievale, conservato quasi integro, di San Pellegrino: qui si incontrano numerose case dotate di profferlo, la scala a vista tipica dell'architettura viterbese. Interessante anche la piazza del Plebiscito, meglio conosciuta dai Viterbesi come "Piazza del Comune" dove hanno sede il Municipio e la Prefettura.
Alla fine del Corso, in cima alla salita che parte da Piazza Verdi, sorge la chiesa di Santa Rosa, edificata su una piccola altura accanto alla cosiddetta "Casa della Patrona di Viterbo". Degni di menzione anche la Piazza della Rocca, Piazza Fontana Grande, la torre del Branca detta della Bella Galliana vicino alla Porta Faul, le mura con le 2 porte principali (Porta Romana e Porta Fiorentina). Antichissima è la chiesa di San Silvestro.
Chiesa di Santa Maria Nuova
La chiesa di Santa Maria Nuova è una delle più antiche di Viterbo: risale, infatti, al 1080. Fu edificata sui resti di un tempio dedicato a Giove Cimino, la cui testa scolpita (che molti credettero in passato raffigurasse Gesù) si sporge sopra il portale.
In un angolo esterno dell'edificio, figura un pulpito in pietra cui si accedeva tramite una scala di legno. Da esso predicò, nel 1266, San Tommaso d'Aquino. All'interno è conservata una collezione di pittura viterbese del periodo che va dal XIV al XVI secolo. Nella navata di sinistra, in fondo, si trova un pregevole trittico bizantino del 1180 di cuoio che raffigura il Cristo.
Le navate laterali presentano un soffitto retto da capriate lignee e decorato da formelle in ceramica. Nel Battistero da notare l'affresco con i Santi Giovanni Battista, Girolamo e Lorenzo, di Antonio del Massaro da Viterbo, detto il Pastura, affine per alcuni aspetti ad Antoniazzo Romano e per altri al Perugino.
A un lato dell'altare maggiore, è posto un ingresso all'antica cripta paleocristiana. Una scala posta all'esterno dell'abside conduce ad un chiostro, scorrettamente definito "longobardo". Il chiostro è rimasto sepolto e sconosciuto fino agli anni ottanta (non esistevano riferimenti o testimonianze che ne suggerissero l'esistenza), finché il crollo di un'ala del refettorio non ha portato alla sua scoperta.
Il chiostro longobardo
Fuori dal centro, ma sempre nel territorio comunale importantissima è la Necropoli di Castel d'Asso, la prima ad essere scoperta cronologicamente, e si suppone a suo tempo la più vasta. A due chilometri da Viterbo, uno dei più notevoli esempi di arte rinascimentale italiana: la Basilica della Madonna della Quercia, primo monumento nazionale viterbese; sulla facciata maestosa si possono ammirare tre lunette di Andrea della Robbia, all'interno della chiesa pitture di fra Bartolomeo della Porta, soffitto a cassettoni della navata centrale, progettato da Antonio da Sangallo il Giovane, tempietto di Andrea Bregno.
Nella frazione di Bagnaia importantissima è la Villa Lante, definita dal Sitwell: One of the most beatiful places in the world.
Particolari della città sono anche le numerose gallerie sotterranee scavate nel tufo, che mettono in comunicazione gran parte degli edifici del centro storico.
Oggi sono utilizzate come cantine; sono state utilizzate ancora nella seconda guerra mondiale come rifugio della popolazione durante i bombardamenti aerei che colpirono violentemente la città nel 1943-44.
Da non dimenticare infine il grandioso Presepe, oggi presso il Museo Civico, opera del pittore viterbese del XV secolo Antonio del Massaro, detto il Pastura.
La città vive di un'economia prevalentemente terziaria: oltre ad essere capoluogo di provincia, è sede universitaria, sede militare del Comando dell'Aviazione dell'Esercito (AVES) e relativo Centro di addestramento, nonché della Scuola Sottufficiali Esercito (SSE, ex Scuola Allievi Sottufficiali - SAS) e della Scuola Marescialli Aeronautica Militare (SMAM).
Stazione della Ferrovia Roma-Civita Castellana - Viterbo
Il collegamento ferroviario con Roma è assicurato dalla linea FR3 Viterbo-Capranica-Roma. A oggi i tempi di percorrenza via treno tra Viterbo e Roma Ostiense, stazione di fine corsa, sono di circa 1 ora e 40 minuti per 80 chilometri di percorso.
Ciò è dovuto alla presenza di numerose fermate lungo la ferrovia: dopo Viterbo Porta Romana, ci si ferma a Tre Croci, Vetralla, Capranica, Oriolo, Manziana-Canale Monterano, Bracciano, Vigna di Valle, Anguillara, Cesano di Roma, Olgiata, La Storta, La Giustiniana, Ipogeo degli Ottavi, Ottavia, Roma S. Filippo Neri, Roma Monte Mario, Gemelli, Roma Balduina, Appiano, Valle Aurelia, Roma S. Pietro, Quattro Venti e Roma Trastevere, prima di arrivare finalmente a Roma Ostiense. Solo due semidiretti e un diretto saltano molte delle fermate urbane romane.
Nell'ultimo anno si è cercato di velocizzare le corse sopprimendo la fermata di Vigna di Valle per quasi tutti i treni per/da Viterbo e affidandola ai Roma - Bracciano, ma ancora c'è molto da fare. Di importanza locale è la ferrovia per Attigliano-Orte, che collega Viterbo, Montefiascone, Grotte S. Stefano, Sipicciano e Attigliano-Bomarzo con la stazione di Orte. Su questa linea transitano anche tre coppie di diretti per Roma Termini via direttissima Orte-Settebagni.
Viterbo è collegata a Roma anche attraverso la Ferrovia Roma-Civita Castellana - Viterbo che si allaccia direttamente al sistema metropolitano della capitale (inizia a Roma da Piazzale Flaminio e termina a Viterbo su Viale Trieste). La ferrovia è gestita dall'ATAC. I tempi di percorrenza arrivano anche addirittura a 2h 40' tra Viterbo e Flaminio.
I trasporti pubblici urbani sono gestiti dalla società Francigena. I vari quartieri di Viterbo sono serviti da 15 linee di autobus che si dirigono anche verso le frazioni limitrofe al comune. Per gli spostamenti attraverso la regione sempre via autobus, la città è collegata con Roma e con i paesi limitrofi attraverso il servizio della COTRAL.
Il collegamento su strada con Roma è assicurato dalla via Cassia. È stato inoltre realizzato un raccordo a doppia corsia con il casello autostradale di Orte, in procinto di essere prolungato fino a Civitavecchia, collegando così la città portuale, Viterbo, Terni e Rieti. Per cui la città, più che con la capitale, ha preferito un migliore collegamento con la vicina Umbria.
A pochi chilometri è presente uno scalo aeroportuale, attualmente solo militare e per aviazione leggera, ma che è stato indicato come futuro terzo aeroporto civile del Lazio , con la prospettiva di sostituire integralmente lo scalo di Ciampino. Sono in corso vivaci attività politiche e amministrative preliminari, che dovrebbero portare in tempi non lunghissimi all'apertura dei lavori di costruzione. Preliminare alla costruzione dell'aeroporto, è considerata però la realizzazione di migliori infrastrutture.