Archeologia e storia in Lazio: Città di Falerii Novi - Fabrica di Roma

Categoria: archeologia romana e/o proto laziale
Tipo: abitati/città

Rovine a Falerii NoviLa magnifica e intatta cerchia muraria - dal colore giallo rossiccio - di questa città, isolata nella campagna di Fabrica di Roma, appare all'improvviso percorrendo il sentiero alberato che conduce alla bella Porta Giove.

Falerii Novi fu fondata ad iniziativa dei Romani per concentrarvi i profughi della città falisca di Falerii (Civita Castellana) - detta Veteres - che essi avevano appena occupato. La cerchia muraria, di circa 2 km, è quasi intatta e racchiude una chiesa romanica e i pochi resti urbani romani finora portati alla luce.

Questa città sorse a seguito della distruzione da parte dei Romani nel 241 a.C di Falerii (che da allora fu soprannominata Veteres) coincidente con l'attuale Civita Castellana. La città di Falerii (Veteres) era un antico centro dei Falisci (molto fiorente tra il V e il IV secolo a.C.) posta su una altura a dominio di un vasto territorio limitrofo a quello degli Etruschi con cui si alleò per combattere il nemico comune: Roma.

Falerii (Veteres) cadde, come detto, nel 241 a.C. e fu quasi completamente distrutta. I Romani indussero i sopravvissuti a fondare una nuova Falerii (Falerii Novi) nella pianura, quindi in situazione più controllabile. Nel 90 a.C. il nuovo centro divenne Municipium romano ed ebbe una discreta fortuna anche in concomitanza con il potenziamento della Via Annia-Amerina (che la attraversava) e delle strade imperiali che passavano nei paraggi (in primo luogo la Via Flaminia).

Le ripetute scorrerie barbariche risultate alla caduta di Roma indussero gradualmente molti abitanti a tornare alla città degli avi (Falerii Veteres) che aveva le mura falische (del III a.C.) ancora praticamente intatte. Agli albori del X sec. Falerii Novi risultava totalmente abbandonata dagli abitanti, ormai tutti trasferitisi a Fabrica o a Falerii Veteres che nel frattempo aveva assunto il nome di Massa Castellana (divenuto, poi, Civita Castellana).

Le rovine di Falerii Novi si estendono su un pianoro in lieve pendio presso il Rio Purgatorio affluente del fiume Treia; il cardine della città era la Via Annia proveniente da Nepi (che, nel proseguire verso Amelia, prendeva il nome di Via Amerina). La cerchia di massicce Mura, notevole esempio di architettura militare romana, si sviluppa per un perimetro (pressoché triangolare) di quasi due km.

Essa era dotata di circa 80 torrette di cui 50 ancora conservate come altrettanto ben conservate sono due Porte d'ingresso alla Città, delle otto originarie. Delle costruzioni interne della città romana oggi sono visibili solo le tracce del Foro e del Teatro mentre fuori delle Mura si trovano resti dell'Anfiteatro e delle Necropoli.

Sull'area interna troneggia (con una discutibile moderna copertura) la Chiesa abbaziale cistercense di Santa Maria di Falleri costruita alla fine del XII secolo, per iniziativa di monaci savoiardi.

Tra gli altri siti archeologici, non lontani, da Falerii Novi si segnalano vari tratti della antica Via Amerina (v. Corchiano e Nepi) e - a Est, sulla Via Cassia - l'Anfiteatro (e Mitreo) di Sutri (v. Sutri) nonché la Mansio ad Vacanas sulla Cassia Antica (v. Campagnano).
 

Per informazioni:

A metà della strada Civita Castellana Fabrica di Roma si giunge presso l'ingresso principale di Falerii Novi. È liberamente visitabile, si raccomanda il circuito delle mura (con cautela).

Raggiungibile con locali BUS COTRAL ovvero, da Roma, con Ferrovia Roma Nord (da Stazione P.le Flaminio).