Canale Monterano e la città fantasma. Vacanze in Lazio
Canale Monteranno è un piccolo comune di poco più di 3.700 abitanti, situato nel Lazio, in provincia di Roma.
Di per se il centro abitato non presenta grandi monumenti o edifici degni di nota, ma ciò che fa apprezzare questo luogo e fa si che ogni anno numerosissimi visitatori si spostino fin qui sono le splendide rovine di Monterano, città fantasma che dista circa due chilometri dal comune.
Inoltre Canale Monterano si trova immerso nella lussureggiante vegetazione tutelata dal 1988 con l’istituzione della Riserva Naturale.
Quest’angolo suggestivo incastonato tra i Monti della Tolfa ed i Monti Sabatini, offre diversi spunti per un interessante visita di una giornata.
Monterano: la città fantasma
Monterano fu fondata molto anticamente, infatti si sa per certo che fu abitata già all’epoca del bronzo. Un periodo fiorente si ebbe in epoca etrusca, tra il V e il IV secolo a.C. ed in seguito si alternarono periodi di grande magnificenza a periodi di relativa decadenza, finché nel 1799, in seguito a degli scontri con le truppe francesi, tutti gli abitanti di Monterano fuggirono.
Al loro ritorno trovarono solo distruzione e devastazione, infatti i soldati francesi avevano saccheggiato, bruciato e segnato per sempre il destino di questa città che da allora rimase un ammasso di macerie.
I resti di questa città fantasma sono talmente suggestivi e carichi di fascino da essere stati scelti da diversi registi per ambientarvi alcune scene di film celebri, tra cui: “Ben-Hur”, del 1959, “Il Marchese del Grillo” e “Guardie e ladri” due capolavori di Mario Monicelli.
La visita a queste imponenti rovine permette di apprezzare la Chiesa e il Convento di San Bonaventura, il Palazzo Baronale, la bellissima fontana, copia dell’originale che fu spostata in Piazza del Campo a Canale Monterano e la Statua del Leone realizzata dal Bernini (anche questa sistemata a Canale Monterano; oggi quella che si può vedere tra i ruderi è una copia).
Altri monumenti che emergono tra la vegetazione sono: i ruderi della Chiesa di San Rocco, Porta Gradella (che era una delle tre porte cittadine), il campanile della cattedrale, alcuni bastioni nella parte nord del centro abitato ed alcune case costruite nei dintorni del Palazzo Baronale.
Riserva naturale
Come già detto è nata nel 1988, in una zona non molto estesa che copre all’incirca 1.000 ettari di terreno. Nella Riserva ricadono zone adibite a pascoli, boschi, prati e forre vulcaniche con vegetazione tipica. La vicinanza al mare fa si che il microclima sia favorevole, rendendo rigogliosa la flora.
Poco distante dai resti di Monterano si possono vedere delle cascate, mentre qua e là, testimonianza delle origini vulcaniche di queste terre, si possono osservare delle sorgenti di acqua sulfurea.
La biodiversità è elevata, sia a livello botanico che faunistico.
La presenza di alcuni licheni particolari sta ad indicare che l’ambiente è particolarmente pulito e pressoché privo di inquinamento. La Riserva Naturale di Monterano diviene l’habitat ideale per numerosi animali, dai mammiferi più comuni, come la volpe, gli scoiattoli e le faine, a rapaci di grande interesse come il nibbio reale, il lodolaio, il biancone ed il nibbio bruno.
Tradizioni e manifestazioni
Canale Monterano è molto legato al suo passato e lo fa rivivere in due manifestazioni molto suggestive.
Il Palio delle Contrade si festeggia in coincidenza con la festa dei Patroni, ovvero San Bartolomeo Apostolo e Santa Calepodia.
Ogni anno questo evento si svolge a fine agosto ed attira molti turisti e curiosi che hanno la possibilità di ammirare un corteo con più di 200 figuranti tra dame in abitato medievale, cavalieri, sbandieratori, tamburini e musici. Il Palio delle Contrade vede contendersi questo prezioso drappo da sei contrade che si sfidano alla Corsa del Bigonzo.
Praticamente il bigonzo, antico contenitore utilizzato in passato per la vendemmia, viene portato a spalla da quattro atleti che di corsa dovranno percorrere 135 metri in una gara ad eliminazione diretta.
L’altra rievocazione che ugualmente affonda le radici nel passato è il “Riarto dei Butteri”. Un tempo i butteri a cavallo erano i guardiani del bestiame che veniva condotto nei pascoli migliori in estate ed in inverno.
Prima delle partenze avveniva il “Riarto” ovvero l’incontro per scambiarsi i prodotti che servivano per il viaggio e la “merca”, cioè la marcatura del bestiame.
Oggi questa è una manifestazione che si svolge nel mese di maggio ed è accompagnata da giochi vari, dalla Gimkana, alla gara di cattura al vitello, tipo rodeo statunitense. Il tutto è arricchito da stand di prodotti tipici e musica folcloristica.