Cosa vedere nel Lazio
Organizza le tue vacanze in Lazio. Un portale turistico interamente dedicato al turismo in Lazio.
Informazioni turistiche e culturali, organizzazione di escursioni, passeggiate all’aria aperta, itinerari turistici e naturali. Una guida online a tua completa disposizione e che ti offre ogni tipo di informazione utile per la tua villeggiatura in Lazio.
Organizza assieme a noi le tue ferie presso le provincie del Lazio, alla scoperta dei piccoli e grandi tesori culturali e naturalistici. Un viaggio incantevole che ti farà letteralmente innamorare di questa splendida regione.
Moltissime informazioni per ogni tipologia di vacanza e per tutte le esigenze! Pianifica la tua escursione nelle aree rurali del Lazio, esplora le zone archeologiche, patrimonio innato di cultura e fascino che hanno stregato tutti i turisti che si sono avventurati in questa splendida regione.
Ma anche una vacanza gastronomica, a tua disposizione le principali ricette regionali del Lazio per apprendere i gusti tipici ma anche per dilettarsi nella cucina tipica regionale.
Vi accompagneremo anche lungo le principali bellezze naturali e culturali delle provincie del Lazio, un percorso passo dopo passo che vi guiderà attraverso tesori unici da non perdere.
Buona Consultazione!
Abitato Etrusco di Acquarossa - Viterbo: Vacanze e archeologia in Lazio
A fronte della quantità di necropoli che costellano il territorio della Tuscia viterbese sono ben pochi i resti di abitati etruschi giunti ai nostri giorni. Di questi, uno dei principali è il sito dell'Acquarossa, che sorge a poco più di un chilometro dalla città romana di Ferentum, al confine Nord del Comune di Viterbo.
Nelle vicinanze si trova anche una Necropoli che comprende sepolture dall'età arcaica fino all'epoca romana. Dopo le campagne di scavo condotte dagli Svedesi, allo stato attuale una visita al sito si presenta come una avventura stile Indiana Jones. I resti dell'abitato dell'Acquarossa si trovano alle estremità settentrionali del Comune di Viterbo (su un alto pianoro tufaceo, fra i fossi dell'Acquarossa e del Fornicchio) in una zona dove esistono tracce di frequentazione umana fin dal neolitico; il sito non è agevolmente raggiungibile (occorre attraversare terreni privati).
Alla base della collina, a fianco della strada provinciale, dove ha inizio il sentiero per il sito, si trova una piccola affascinante area naturalistica (Cascatelle dell'Acqua Rossa) che da sola vale una escursione in questo luogo. L'insediamento etrusco fu fondato nel VII sec. a.C. e si sviluppò pacificamente (era privo di mura di difesa) nell'arco di due secoli finché, alla fine del VI sec. a.C., venne attaccato da genti nemiche, dato alle fiamme e cancellato per sempre.
Non si sa con sicurezza chi fossero questi spietati nemici: scartando Roma, che era ancora occupata ad espandersi nel Lazio Meridionale, è probabile si sia trattato di un popolo stanziato nei pressi e cioé degli abitanti del colle del Duomo (l'attuale Viterbo). L'evento deve essere stato provocato dalla necessità di sgombrare questa pianura strategica per il controllo dei percorsi di transumanza e delle vie mercantili della zona.
Le tue ferie e villeggiatura in Lazio: Civita
Civita è una frazione del comune di Bagnoregio, in provincia di Viterbo, che sorge su un’altura a 443 metri sul livello del mare. La sua particolare posizione la rende piuttosto pittoresca, ma allo stesso tempo decisamente vulnerabile sotto il punto di vista geologico.
Dall’alto del paese si può ammirare uno stupendo scenario sulla vallata increspata dai calanchi.
La sua costruzione risale addirittura al 500 a.C. quando venne fondata dal popolo etrusco. La posizione non venne scelta a caso, infatti sorge su una delle più antiche vie d'Italia che congiunge il lago di Bolsena e il Tevere, allora grande via di navigazione del centro Italia.
Del periodo etrusco rimangono ad oggi alcune tracce ancora visibili, come ad esempio il tunnel, denominato Bucaione, che permette di accedere direttamente al paese dalla Valle dei Calanchi.
Ad oggi il paese di Civita fa parte dei Borghi più belli d’Italia e non a caso più volte è stato scelto come set cinematografico. L’economia principale gira intorno al turismo e al piccolo artigianato locale.
“La città che muore” è un appellativo che ormai da tempo è stato dato a questa località in quanto la collina di tufo e argilla che la sostiene si sta lentamente sgretolando sotto l’azione erosiva degli inevitabili agenti atmosferici.
Basilica di San Paolo: luoghi magici per le tue vacanze in Lazio
La basilica di San Paolo fuori le mura è una delle quattro basiliche pontificali di Roma, la seconda più grande dopo quella di San Pietro in Vaticano.
Sorge lungo la via Ostiense, vicino alla riva sinistra del Tevere, a circa due km fuori dalle mura Aureliane (da cui il suo nome) uscendo dalla Porta San Paolo. Si erge sul luogo che la tradizione indica come quello della sepoltura dell'apostolo Paolo (a circa 3 km dal luogo - detto "Tre Fontane" - in cui subì il martirio e fu decapitato); la tomba del santo si trova sotto l'altare maggiore, detto "altare papale".
Per questo, nel corso dei secoli, è stata sempre meta di pellegrinaggi; dal 1300, data del primo Anno Santo, fa parte dell'itinerario giubilare per ottenere l'indulgenza e vi si celebra il rito dell'apertura della Porta Santa. Fin dall'VIII secolo la cura della liturgia e della lampada votiva sulla tomba dell'apostolo è stata delegata ai monaci benedettini dell'annessa abbazia di San Paolo fuori le Mura.
L'intero complesso degli edifici gode dell'extraterritorialità della Santa Sede, pur trovandosi nel territorio della Repubblica Italiana.
L'area in cui sorge la basilica di San Paolo fuori le mura, al 2º miglio della Via Ostiense, era occupata da un vasto cimitero subdiale (da sub divos = sotto gli déi, vale a dire a cielo aperto), in uso costante dal I secolo a.C. al III secolo d.C., ma sporadicamente riutilizzato, soprattutto per la costruzione di mausolei, fino alla tarda antichità.
Storia e cultura: le tue vacanze culturali a Frosinone
La zona della provincia del Lazio include gran parte del bacino del fiume Sacco ma anche del bacino del Liri. I limiti del territorio sono collocati in direzione delle catene montuose a partire dai Monti Ernici verso Nord e a Sud-Ovest dai Monti Lepini, verso sud dai Monti Ausoni e dai Monti Aurunci infine dalle Mainarde a Nord-Est.
La catena montuosa che include l’area della provincia di Frosinone si estende lungo lo sviluppo naturale delle catene montuose della penisola, i principali sistemi montuosi appartengono all’Appennino centrale a nord e al preapppennino laziale verso Sud, questi sono delimitati da un esteso territorio a valle che è percorso dal fiume Sazzo e dal Liri, zona che più in generale viene identificato con il nome di Valle Latina.
La zona centrale dell’Appennino, che si estende nella provincia prende origine dai Monti Sabini fino ad arrivare in direzione delle catene montuose dei Monti Simbruini, Monti Ernici e Monti Cantari. Una parte del tratto Appennino abruzzese si estende entro i confini laziali a Est di Sora e nella valle del Liri, a partire dalla Serra Lunga verso Sud-Est raggiungendo la Valle di Comino e la catena montuosa della Mainarde – Monti della Meta. Tra i principali monti citiamo la Monna a Guarcino, Monte Virgilio a Filettino, Pizzo Deta a Veroli e il Monte Meta.
Sin da tempi molto antichi risultano testimonianze della presenza dell’uomo in ciociaria, infatti un esempio è il rinvenimento di ossa del genere Homo nei comuni di Ceprano e Pofi che si collegano al Paleolitico. Tali resti sono riconducibili ad un arco di tempo compreso tra gli 800 mila e 1 milione di anni fa. Infatti nella fase compresa tra l’Età del Bronzo e l’Età del Ferro l’uomo muta le proprie abitudini spostando le proprie abitazioni in villaggi stabili e dedicandosi completamente alla caccia ed una iniziale forma di agricoltura. Altre testimonianze indirette sono state riportate alla luce presso Alatri e Frosinone presso la Selva dei Muli.
Visita la meravigliosa città di Latina; vacanze e turismo in Lazio
Fa interamente parte della provincia di Latina il Parco Nazionale del Circeo, che tutela gli ultimi lembi della foresta e delle paludi che anticamente ricoprivano l'Agro Pontino.
Nei Monti Lepini si trova la riserva naturale del Semprevisa. Tuttavia la provincia di Latina è colpita da una gravissima crisi ambientale, dovuta all'inquinamento dei suoi corsi d'acqua e a diverse proposte legislative, come la costruzione di inceneritori, discariche speciali e centrali termoelettriche, da sempre rigettate dalla popolazione che teme che Latina e provincia si possano trasformare nella "pattumiera d'Italia".
Nel territorio è presente una centrale nucleare, dismessa dopo i gravi incidenti di Chernobyl.
L'economia della provincia si basa sulle attività agricole che, grazie a ottimi investimenti in settori di qualità, continuano a ricoprire un ruolo centrale nel sistema produttivo provinciale e nel turismo.
L'industria, che si era diffusa moltissimo negli anni settanta e ottanta, grazie alla presenza dell'area provinciale nei fondi della Cassa del Mezzogiorno, ha conosciuto una forte crisi negli anni novanta che ha toccato il fondo con la chiusura di storici marchi come "Pettinicchio", Goodyear, Barilla, Tetra Pack e molti altri.
Hanno resistito le industrie chimiche, le cooperative di produttori agricoli e le industrie alimentari e casearie che vantano una consolidata tradizione. In forte crescita il settore terziario, con un grande sviluppo di aziende informatiche, elettroniche, meccaniche, call-center, finanziarie. Hanno un ruolo importante anche i porti commerciali di Terracina e Gaeta e la base navale NATO di Gaeta.
Le tue vacanze a Rieti: informazioni turistiche e culturali
Il territorio circostante il comune di Rieti è caratterizzato dalla presenza di molteplici corsi d'acqua e sorgenti. Oltre ai già citati fiumi Velino, Salto e Turano, il primo dei quali attraversa direttamente la città, nella parte settentrionale della valle si trovano le Sorgenti di Santa Susanna con una portata di 5 m cubi al secondo, mentre 2 km a Est della città a quota 400 m s.l.m. si trovano le Sorgenti del Cantaro che hanno una portata complessiva di circa 500 litri al secondo e sono probabilmente alimentate da una sorgente geologica posta a quota 450 metri presso Vazia.
Un'altra sorgente è posta a 2 km a Sud della città, si tratta delle Sorgenti di Cottorella che forniscono un'acqua minerale. Il clima è continentale di fondovalle: molto rigido in inverno (che dura 140 giorni), caldo in estate con ampie escursioni termiche che ne fanno il capoluogo di provincia italiano con le temperature minime più basse nel semestre da aprile a settembre.
Piogge superiori a 1.000 mm annui, con due massimi, il principale in autunno e uno secondario in tarda primavera. Nebbie frequenti, ma raramente continue per l'intera giornata. Nevicate più rare nel fondovalle, principalmente con circolazione da Nord-Ovest, mentre sono numerose sui rilievi circostanti.
Temporali estivi frequenti. Nel 2008 temperatura media annua 12,7 °C, minima assoluta -10,3 °C, massima assoluta 35,4 °C, pioggia caduta 1.411,2 in 106 giorni di pioggia, escursione media giornaliera 13,9 °C, escursione media del mese di agosto 19,2 °C, 3 mesi (gennaio, febbraio e dicembre) con media delle temperature minime inferiore a zero gradi, 7 mesi senza gelate, temperatura massima del giorno più freddo 3,3 °C, temperatura minima del giorno più caldo 17,8 °C. L'inverno reatino dura circa 4 mesi. L'estate un centinaio di giorni mediamente.
Ferie e villeggiatura nella meravigliosa Viterbo: vacanze in Lazio
Si hanno tracce d'insediamenti neolitici ed eneolitici e qualche segno etrusco nella lontana storia di Viterbo, ma molti storici sono portati a credere che nel periodo etrusco l'insediamento non raggiungesse lo stato di vicus, a differenza degli storici quattrocenteschi che supponevano una tetrapoli etrusca, fuorviati dalla sigla FAVL che secondo le teorie di frate Annio, era formata dalle iniziali di quattro villaggi (Fanum, Arbanum, Vetulonia, Longula).
Probabilmente dopo la conquista romana fu costituito in stazione militare, chiamato Castrum Herculis per la presenza in loco di un tempio dedicato all'eroe mitologico (il leone simbolo di Viterbo deriva da questo aneddoto).
La città medievale tuttavia trae la nascita da un "castrum", una fortificazione longobarda posta al confine tra i loro possessi nella Tuscia e il ducato bizantino di Roma: il colle di San Lorenzo, ricordato nella donazione di Sutri tra i possessi che Liutprando promette alla Chiesa nel 729, fu fortificato nel 773 da Desiderio, nell'ultimo periodo della sua contesa con Carlo Magno. Dell'852 un documento papale che riconosce il Castrum Viterbii proprietà delle terre di San Pietro, mentre Ottone I annovera il castello tra i possessi della Chiesa.
Le tue vacanze a Roma: visitare la Capitale. Informazioni turistiche e culturali
La descrizione dello stemma del Comune di Roma è contenuta nel primo articolo dello statuto comunale:
« L'emblema del Comune è costituito da uno scudo di forma appuntata, di colore porpora, con croce greca d'oro, collocata in capo a destra, seguita dalle lettere maiuscole d'oro S. P. Q. R. poste in banda e scalinate, cimato di corona di otto fioroni d'oro, cinque dei quali visibili ».
Altri simboli di Roma, oltre allo stemma comunale, sono la lupa capitolina, statua bronzea raffigurante la leggendaria lupa che allattò i due gemelli Romolo e Remo; il Colosseo, il più grande anfiteatro del mondo romano, riconosciuto, nel 2007, come una delle sette meraviglie del mondo moderno (unica in Europa); il Cupolone, la cupola della basilica di San Pietro in Vaticano, che domina tutta la città e simboleggia il mondo cristiano.
Simbolo della città durante l'antichità era l'aquila imperiale, effigie militare; durante il Medioevo era il leone, animale emblema di supremazia.
Il motto della città è SPQR, in latino Senatus Populusque Romanus (il Senato ed il Popolo di Roma), che nell'antichità indicava le due classi che erano a fondazione della società romana, quelle dei patrizi e dei plebei.
Monumenti e luoghi di interesse a Terracina per le tue vacanze culturali
La città è tradizionalmente suddivisa in una città alta, l'antico centro cittadino con l'acropoli, sviluppatasi ulteriormente in epoca medioevale, e in una città bassa, frutto di una prima espansione in epoca romana, lungo la strada verso il porto, e di una seconda espansione avvenuta principalmente nel XIX e XX secolo, in seguito alla bonifica delle paludi pontine da parte di papa Pio VI nel XVIII secolo e di Mussolini in seguito.
Fuori dalla città, sulla cima del monte Sant'Angelo, si trova l'antico santuario di Giove Anxur. Nei dintorni vi è il Parco Nazionale del Circeo, situato a pochi chilometri dalla città.
La parte alta della città si sviluppa intorno alla piazza centrale, l'antico Foro Emiliano, centro cittadino dell'epoca romana, conservatosi nei secoli e sede della cattedrale di San Cesario e del Municipio (piazza del Municipio).
L'antico Foro romano era attraversato lungo il lato settentrionale dalla via Appia, di cui è stato ripristinato il lastricato e il marciapiede, con canale di scolo: la via era in origine separata dall'area forense per mezzo di una serie di pilastrini.
La piazza conserva tuttora l'antica pavimentazione in lastre di calcare (fine del I secolo a.C. - inizi del I d.C.), sulla quale si conserva l'iscrizione in lettere di bronzo del magistrato locale che ne ordinò la realizzazione (Aulus Aemilius).
Ai lati del Foro sorgevano i principali edifici pubblici della città romana. Sul lato orientale sorgeva la basilica, i cui resti furono disegnati da Baldassarre Peruzzi e in seguito ricoperti dal Palazzo della Bonificazione Pontina, eretto tra il 1780 e il 1785 e che ha successivamente inglobato anche il palazzo De Vecchis.